domenica 5 febbraio 2017

3. Pensiero e analisi: il primo anno di SAE Institute

Mi ricordo perfettamente il primo giorno di lezione in SAE. Da quel momento è passato parecchio tempo, sono in procinto di incominciare il secondo anno e quindi credo sia giusto soffermarsi un attimo a ripensare al percorso fatto e a quello che intraprenderò a breve. Per prima cosa voglio ringraziare tutti i miei compagni di studio e di studi; dicono che SAE sia una grande famiglia, ed effettivamente è così. Nei miei colleghi, e amici, ho trovato una seconda famiglia su cui poter contare sempre.

Ripensando alle competenze che avevo in ambito audio un anno fa, posso affermare che la curva di apprendimento in SAE è stata estremamente ripida ma efficace. Certo, non tutto è perfetto, alcuni corsi come Storia della Musica e Acustica avrei preferito fossero affrontati con un po’ più di calma e con un livello di approfondimento maggiore, ma riguardando tutto quanto nell’insieme, non posso che essere soddisfatto. Con il senno di poi avrei voluto impegnarmi maggiormente in alcuni corsi, sopratutto  per quanto riguarda Music Styles e Mastering. Gli esami relativi a questi due corsi rimangono per me due nei in un percorso di studi altrimenti molto soddisfacente di buon livello.

L’opportunità di essere in contatto con persone che prima di essere docenti sono stati professionisti di altissimo livello nel settore, dal mio punto di vista è, uno dei punti di forza maggiori di questa scuola e di cui sono più soddisfatto. So che qualcuno la pensa diversamente a riguardo di ciò, ma la mia esperienza è stata più che positiva. Probabilmente la differenza maggiore tra un professionista e un docente, è che il primo ti offre il suo punto di vista e il suo metodo, mentre il secondo ti spinge a trovare idee e metodi più personali. Credo di aver trovato un buon equilibrio fra le due metodologie, crearsi un percorso personale è estremamente importante, ma ogni tanto scontrarsi con qualcuno che ti fa vedere le cose in modo diverso rispetto alla tua personale opinione è un modo per crescere e scoprire cose nuove.
Per quanto riguarda il futuro, invece, mi aspetto che questo secondo anno mi renda una persona più adulta, più vicina ai meccanismi del mondo vero, quello dove bisogna pagare le tasse e rispettare le regole. 
Ovviamente mi aspetto anche che le attività pratiche in studio siano altrettanto valide ed interessanti rispetto a quelle del primo anno, se non di più!


In fin dei conti mi aspetto anche di diventare una persona più responsabile, che sia in grado, in futuro, di creare un qualcosa che funzioni e che mi dia da vivere. 

1 commento:

  1. Eh si un docente-professionista è una figura direi quasi illuminante. Il fatto che possano farti cambiare punto di vista è fondamentale per una crescita oggettiva in un mondo professionale che non sempre perdona. Bella riflessione!

    RispondiElimina